Ristoranti Stellati in Puglia: alta cucina...tradizionale

In particolare negli ultimi anni la cucina pugliese è diventata fulcro del suo turismo, questo ha portato alla nascita di nuovi format ristorativi che hanno seguito una vera e propria corsa alla Stella nella Guida Michelin. Questa evoluzione ha reso possibile l’incontro tra la cucina tipica locale e il concept gourmet da alta sala. 

 

Ve ne segnaliamo qualcuno nel caso in cui capitaste dalle nostre parti e voleste provare un’esperienza culinaria di alto livello.

 

Partiamo subito da Antonella Ricci & Vinor Sookar a Ceglie Messapica (BR).

Si tratta di un macaron Michelin storico, in quanto lo vanta da circa trenta anni, fu creato da Angelo Ricci nel 1966, oggi gestito dalla figlia Antonella. Il ristorante si presenta in una favolosa location tipicamente pugliese, un’elegante villa di campagna, con una splendida veranda che viene utilizzata a seconda della stagione. La cucina è gestita dalla coppia Antonella Ricci e Vinor Sookar, che hanno mescolato la loro passione, merito dei diversi palati in chiave moderna, senza sciupare la tradizione. Una vera e propria esperienza per chi sceglie questo percorso culinario, costituito in gran parte da materie prime pugliesi che incontrano i sapori d’oriente.

 

Spostandoci ma restando in zona, arriviamo a Savelletri (BR), dove si trova forse la meta più ambita dei vip internazionali in Puglia.

Parliamo di Borgo Egnazia naturalmente, un antico borgo ricostruito e convertito in una struttura ricettiva di altissimo livello, composta da ville lussuose ed eleganti ed un ristorante stellato.

Stiamo parlando del ristorante Due Camini, che grazie all’audacia di chef Domingo Schingaro, è riuscito negli anni ad attirare varie star internazionali, che sono diventate quasi abitudinarie di questo posto. Puntando sulla cucina internazionale vi chiederete? Assolutamente no!

I vari menù, tra i quali spiccano i più famosi “a mano libera” e “mediterraneo”, puntano interamente a portare in tavola la tradizione e i prodotti tipici pugliesi.

 

Approdiamo invece nella magna grecia, a Manduria (TA) dove troviamo la novità che ha stupito nel 2020, stiamo parlando del ristorante Casamatta, ciliegina sulla torta di un posto incantevole ovvero il Vinilia Wine Resort. Si tratta di un antico castello nobiliare convertito in resort con ristorante, piscina e spa. Il ristorante Casamatta ha l’aspetto variopinto e moderno, e presenta stessa coerenza nelle proposte culinarie di chef Pietro Penna, ingredienti di produzione locale che incontrano la fantasia francese, influenza formativa dello chef, senza offuscare il tema principale ovvero la tradizione della Puglia.

 

Scendiamo nel capoluogo salentino Lecce, dove troviamo in pieno centro storico, un’altra recente sorpresa, il ristorante Bros.

Gestito dagli ormai influencer Floriano Pellegrino e Isabella Potì, due ragazzi che oltre ad attirare l’attenzione dei giudici della guida Michelin, hanno fatto parlare spesso di loro tra le varie iniziative imprenditoriali come la trattoria “Roots” a Scorrano (LE) paese d’origine degli chef, o il progetto “Sista” basato sulla pasticceria in delivery, fino ad attirare perfino l’attenzione della rivista Forbes. I loro percorsi sono un’esperienza raffinata di gusto, che tende a stupire il palato del cliente, con abbinamenti complessi che uniscono la tradizione italiana e pugliese nello specifico, con sapori più esotici ed estroversi.

Infine vi segnaliamo un altro posto degno di nota, che vanta il piatto Michelin: cucina di alta qualità, il ristorante Primo Restaurant di Lecce. Ci troviamo di fronte ad un piccolo bistrot, location caratteristica ed elegante, con volte a stella che richiamano la tradizione salentina, a poche centinaia di metri dal Castello Carlo V e da Piazza G. Mazzini. Guidata dalla giovanissima chef Solaika Marroco, che nonostante l’età vanta un curriculum da veterana, questa promessa della ristorazione pugliese offre un menù delicato e raffinato, in cui la semplicità incontra la complessità in maniera sana e mai scontata.

 

Un fenomeno di costante crescita insomma, che fa sperare nel meglio tutti i pugliesi e gli amanti di questa regione.

 

Spiagge di Otranto

Le meravigliose spiagge di Otranto: Baia del Mulino d’acqua e Baia dei Turchi

In piena costa adriatica, nei pressi della storica cittadina salentina di Otranto, vi sono delle spiagge meravigliose, da molti anni inesauribile meta di turismo, tra le più gettonate della bellissima Puglia.

Una di queste è senza dubbio Baia dei Turchi, un’insenatura paradisiaca raggiunta ogni estate da turisti provenienti da tutto il mondo e che amano la sua sabbia fine e le sue acque basse e cristalline, ideali per chi viaggia con bambini molto piccoli. 

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Ville delle Cenate: Architettura Eclettica nel Salento

Queste splendide ville ottocentesche, rappresentano dei veri e propri simboli dell’espressione della mescolanza tra diversi stili, definito eclettico. Sono ubicate nella località di cenate, lungo la strada che collega Nardò con le marine di Santa Maria Al Bagno e Santa Caterina.

Il termine Cenate, deriva dal latino “cenàticum”, ovvero l’obbligo da parte degli abitanti locali a garantire un pasto alle truppe romane che transitavano. Una definizione più recente invece, dice che il nome derivi dal termine dialettale “acenatu”, facente riferimento ad una particolare qualità di uva del posto. Inoltre nello scorso secolo, si usò identificare anche in questa parola, i banchetti che avvenivano in queste ville.

 

Gli stili architettonici di queste ville sono diversi, come accennato in precedenza, e variano dal barocco al moresco o persino al liberty. Di quest’ ultimo sono probabilmente gli unici esempi presenti nel Salento.

Tra le più spicca sicuramente Villa Del Vescovo, realizzata tra il 1755 e il 1838, anticamente residenza estiva del Vescovo di Nardò. Questa villa presenta un imponente prospetto, diviso da paraste con capitelli, e otto finestre. Quelle del piano terra caratterizzate da diversi ornamenti barocchi in pietra leccese, mentre quelle del piano superiore arricchite da timpani triangolari rievocanti l’architettura templare. Infine un cornicione a mensole, tipico dello stile rinascimentale.

Una delle più belle è senz’altro Villa Cristina dei Personè, realizzata tra il 1920 e il 1930, rappresenta una delle più grandi espressioni dello stile eclettico. Il suo meraviglioso prospetto presenta una mescolanza di elementi moreschi, manieristi e anche delle particolari decorazioni richiamanti lo stile Arabo, in particolar modo nelle finestre del piano superiore, e nel porticato del piano terra, diviso invece da due scalinate che convergono omogenee al piano superiore. 

Un’altra villa molto caratteristica è Villa De Michele o Saetta, risalente al 1892. Spicca subito un torrino centrale, con un balcone diviso da tre finestre, in stile neogotico con decorazioni orientali, arricchite in oltre da colonnine laterali, culminanti in capitelli eclettici. Subito giù nel prospetto, troviamo delle pareti decorate da mattoncini in più colorazioni e un modesto portone nello stesso stile delle finestre superiori.

In pieno stile manierista del 1910 si presenta invece Villa Venturi, che vanta un ampio prospetto, con un ingresso, ad apertura trifora ornata da un arco centrale, e delle divisioni composte da paraste con capitelli in stile eclettico, elemento molto utilizzato anche nelle ville viste in precedenza. Presenta inoltre un’appariscente scalinata d’accesso. 

Dei veri e propri gioielli della terra salentina, che insieme anche a Villa Caputo, Villa Fonte, Villa Del prete, rappresentano uno degli itinerari più visitati del turismo pugliese. Infatti è possibile visitare diverse di queste rarità, grazie all’ausilio di molti tour operator locali, o addirittura di…soggiornarci! 

Si dice anche che storicamente, alla fine della Seconda Guerra Mondiale, molte di queste ville furono requisite dalla resistenza, per essere impiegate come strutture ospitanti i molti profughi ebrei, transitanti in attesa dell’esodo; un particolare che rende ancor più affascinanti questi luoghi.



Porto Selvaggio: il paradiso del trekking

Parco Regionale di Porto Selvaggio: Il paradiso del trekking 

Una delle perle più belle del Salento, sul versante del mar Ionio è sicuramente il Parco Regionale di Porto Selvaggio, appartenente al comune di Nardò. Questo itinerario rappresenta una delle mete più affascinanti del turismo in Puglia, amato e raggiunto anche dagli abitanti di questa regione, per la moltitudine di spiagge, scogliere e pinete presenti.

La riserva naturale, che si estende per circa 1200 ettari e dal 2007 vanta anche l’inserimento da parte del FAI nell’elenco dei “100 luoghi da salvare” è il posto ideale per gli amanti del trekking, in quanto presenta un paesaggio molto vario diviso tra rocce e macchia mediterranea.

L’itinerario ideale può partire dalla località di Torre Uluzzo, che presenta uno strapiombo molto caratteristico, ricco di scogliere ideali per gli amanti del tuffo. Inoltre sono presenti diverse grotte. La più importante è senza dubbio la Grotta del Cavallo, risalente a circa 35.000 anni fa. Non esiste tuttavia un sentiero per accedere al mare, ma questo rende l’escursione più selvaggia e avventurosa.

Proseguendo nell’itinerario, è possibile incontrare una vasta pineta, che si divide in diversi luoghi d’interesse, tra i più caratteristici vi è sicuramente la Palude del Capitano, chiamata così per le numerose sorgive ricolme di acqua salmastra, che danno un aspetto paludoso alla baia. Questo particolare luogo si è probabilmente formato dalla caduta della volta di una antica caverna; è possibile inoltre ammirare una fauna degna di un bosco come volpi, donnole e ricci

Il punto più raggiunto dai bagnanti invece, sempre collegato al sentiero della pineta, è la Baia di Porto Selvaggio, adatta sia a giovani che a famiglie in cerca di relax, in quando composta da un’insenatura di ghiaia e bassissima scogliera. Questa baia è molto particolare per la sua acqua, con temperature variabili e a tratti fredde anche in estate, in quanto si trova in prossimità di piccole sorgenti.

L’itinerario termina sulle pendici del parco, con un posto veramente caratteristico e pittoresco, stiamo parlando di Torre Santa Maria dell’Alto, a meno di un chilometro dalla richiestissima località marina di Santa Caterina. Questa costruzione, realizzata dal maestro neretino Angelo Spalletta nel 1569, presenta il punto più alto e panoramico dell’intera area. Da qui è possibile ammirare meglio gran parte della costa. Sia il sentiero che l’ingresso della torre, presentano diverse scalinate e al suo interno è possibile contemplare i resti degli affreschi, raffiguranti per lo più volti Mariani, si tratta con grande probabilità di un antico santuario dedicato alla vergine Maria, dal quale prende il nome.

Uno dei percorsi più interessanti insomma, del turismo pugliese, praticabile  in maniera lineare grazie a diversi trekking organizzati, ma anche all’avventura, se si decide di esplorare la litoranea ionica con varie soste, partendo da Porto Cesareo in direzione Gallipoli o viceversa. Per gli amanti del camping rappresenta una delle mete più richieste. Insomma un piccolo angolo di paradiso, nel cuore del Salento.

 

 

 

Masserie fortificate una testimonianza medievale nel Salento

Negli ultimi anni, grazie al fenomeno del ritorno alla terra soprattutto da parte dei giovani, si sente parlare sempre più spesso delle masserie, soprattutto in terra pugliese.

Si tratta di vecchi casolari di campagna, oggi riutilizzati per diversi scopi che vanno dalla ristorazione, all’ impresa agricola o alla ricezione turistica. Queste antiche strutture rurali, prendono origine dal medioevo, quando erano popolate da contadini e numerosi nuclei famigliari, tutti dediti al lavoro di coltivazione, per lo più di grano e cereali, e all’allevamento del bestiame, per la produzione di latte e prodotti caseari

Il modello di struttura fortificata invece, risale al periodo post caduta dell’Impero Bizantino, in quanto la penisola salentina, diventò assiduo obiettivo di saccheggi ed invasioni da parte dei pirati. Questo tipo di strutture cominciarono a svilupparsi nel corso del XVI secolo, in conseguenza di questo fenomeno , seguendo il piano di difesa del territorio emesso da Carlo V d’Asburgo; La formazione prevedeva nella maggior parte dei casi una o più torri di avvistamento e una recinsione muragliata intorno alla masseria.

Con il passare dei secoli le masserie si sono sviluppate in maniera differente, dalla metà del XVII secolo fino alla metà o poco più del novecento, grazie all’espansione delle tecnologie agricole, che hanno permesso ai così detti massari di sfruttare ancor più le potenzialità dei terreni, le masserie hanno cambiato volto, diventando meta di villeggiatura per sfuggire al torrido caldo estivo delle città. 

Grazie a questo tipo di fenomeno, questi casolari furono arricchiti di importanti elementi estetici e architettonici, come giardini, decorazioni barocche soprattutto in pietra leccese e imponenti balconi o terrazzi.

Oggi grazie all’evoluzione del turismo in Puglia, ma anche alla volontà di valorizzare le risorse del territorio, soprattutto da parte di progetti innovativi come le start up destinate ai giovani, è possibile fruire di molteplici servizi in diverse masserie.

Esistono infatti veri e propri percorsi organizzati, che permettono ai visitatori di esplorare la realtà di produzione agricola, con annesse degustazioni dei prodotti e vendita al dettaglio.

Alcune invece sono state impiegate come strutture ricettive, location ideale per chi ama una vacanza a stretto contatto con la natura, lontana dal caos urbano.

Altre ancora sono diventate patria di molti eventi culturali che variano dal teatro, al cinema o ai concerti

Un dettaglio che non è sicuramente da trascurare è il fatto che queste strutture sono ben distribuite sul territorio, sia in prossimità del mare, che nell’entroterra. Questo permette di accontentare qualsiasi tipo di visitatore, che può conciliare diversi aspetti di una vacanza, dall’escursione guidata al trekking o al semplice relax balneare.

 

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